Stampa digitale: definizione e vantaggi

Cos’è la stampa digitale?

Avete mai provato a scrivere una lettera su una vecchia macchina da scrivere e a utilizzare la carta carbone per farne una copia? Un processo complesso e di solito foriero di pessimi risultati.

Per fortuna il progresso nel campo delle stampanti, anche per i modelli da casa e piccolo ufficio, negli ultimi anni è stato rapidissimo: tanto che con un modello di stampante di medio livello possiamo compiere operazioni che fino a circa due decadi fa avrebbero richiesto l’attività di una copisteria specializzata.

Il merito di questa rivoluzione va alla diffusione e all’evoluzione tecnologica continua della stampa digitale: ormai questo tipo di stampa si è diffuso in tutti i settori lavorativi, con un notevole risparmio di tempi e di costi, rispetto alla stampa offset. Ma possiamo dare della stampa digitale una definizione precisa? Come funziona questo tipo di stampa? E quali sono i vantaggi che porta con sé?

 

Stampa digitale: definizione generale

Quando si parla di stampa digitale si intende una tecnica di stampa che prevede l’invio alla stampante di un file elettronico (attraverso un computer oppure un device di altro tipo) che può essere in diversi formati grafici: i più diffusi e conosciuti sono il PDF, il TIF e il JPEG.

I file che vengono trasmessi alla stampante possono essere stampati su diversi supporti: se le classiche stampanti da casa e ufficio stampano grazie all’inchiostro, ci sono stampanti industriali che utilizzano altre tecnologie, come stampa UV, a solvente, eco solvente,  latex e sublimatica.

La stampa digitale è caratterizzata da una qualità ottimale: il processo di stampa è infatti gestito automaticamente per garantire che l’immagine riprodotta sarà sempre la stessa, indipendentemente dal supporto utilizzato.

Inoltre la stampa digitale è la soluzione ottimale anche in caso di bassi volumi di stampa, perché presenta costi minori rispetto alla stampa offset.

 

La nascita della stampa digitale

La stampa digitale ha una storia relativamente recente, perché la prima stampante laser digitale è stata prodotta dalla Xerox nel 1969. Circa 15 anni dopo, nel 1984 viene prodotta e immessa sul mercato la prima stampante commerciale, questa volta dalla Hewlett Packard. Per i primi anni però le stampanti digitali permettono solo una stampa in bianco e nero e, visto il costo, vengono utilizzate prevalentemente negli uffici delle aziende.

Alla fine degli anni ottanta, nel 1988, sempre Hewlett Packard lancia sul mercato la prima stampante destinata ai privati, questa volta con tecnologia a getto d’inchiostro (o ink jet). Nel 1993 è la volta del primo modello di stampante digitale a colori e da quel momento l’evoluzione di questa tecnologia è stata sempre più rapida.

 

Stampa digitale e stampa offset: quali sono le differenze?

Quando si parla di stampa offset si intende quel sistema di stampa basato su matrici, da cui si origina l’immagine che viene stampata. Ovviamente in questi processi di stampa è necessario creare una matrice, che non può essere modificata (in caso di bisogno è necessaria una nuova matrice).

Proprio per queste caratteristiche la stampa offset è consigliata solo in caso di elevati volumi di stampa: e per questo è ancora la tecnologia di stampa più diffusa a livello industriale.

Nella stampa digitale la matrice può essere considerata elettronica, perché contenuta nel file che viene trasmesso alla stampante: questo comporta che si possa modificare in ogni momento e che abbia contenuti costi di produzione.

 

Stampa digitale: i vantaggi

L’introduzione della stampa digitale ha realmente rivoluzionato il mondo dei processi di stampa: tramite questa tecnologia è possibile stampare in maniera rapida, su qualsiasi supporto e anche direttamente online. Altri vantaggi importanti della stampa digitale sono

  1. Costi contenuti: abbiamo visto che la stampa offset prevede la necessità di preparare matrici e di utilizzare apposite macchine, con i conseguenti costi, che vengono invece abbattuti quasi completamente con la stampa digitale;
  2. Velocità di stampa: bastano pochi secondi per lanciare un processo di stampa e poter vedere il risultato;
  3. Tirature minime: non essendoci la necessità di matrici, la stampa digitale può essere utilizzata anche una singola copia;
  4. Correzioni rapide: sempre in assenza di matrici, è possibile correggere i documenti o i file in ogni momento e senza costi;
  5. Utilizzo dei supporti: rispetto alla stampa offset, la stampa digitale può essere utilizzata su tipologie diverse di supporti;

  6. Possibilità di stampare senza necessità di utilizzare un dispositivo per il trasferimento dei dati: la diffusione della tecnologia in cloud permette di stampare anche senza dover necessariamente passare i file su supporto fisico, ma utilizzando direttamente i servizi di archiviazione dati presenti online.

 

L’evoluzione della stampa digitale: definizione di un continuo sviluppo

La grande rivoluzione della stampa digitale consiste nell’aver reso fruibile a una platea praticamente illimitata la possibilità di stampare a costi molto contenuti, in maniera flessibile e su supporti diversi. Ma questa rivoluzione non si è ancora fermata: pensiamo per esempio alle stampanti 3D, che vanno oltre il concetto di stampa su supporto ma passano direttamente alla creazione di un oggetto partendo da un file digitale.

Altre importanti novità in materia di stampa digitale sono rappresentate dai sistemi web-to-print e da quelli print-on-demand.

 

Il web-to-print rappresenta l’evoluzione online del classico servizio che si poteva trovare in tipografia: stiamo parlando di una stampa digitale online che permette di stampare, anche in piccola quantità, praticamente ogni formato di prodotto, a partire dai classici biglietti da visita per arrivare alla cartellonistica di grandi dimensioni.

Rispetto al classico servizio rappresentato dal negozio fisico, la possibilità di usufruire di un servizio di web-to-print permette di effettuare un ordine in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo ci troviamo e di vedere l’ordine consegnato direttamente a casa (o presso un punto di consegna): il risparmio di tempo e la possibilità di effettuare ordini anche per piccoli quantitativi di stampe sono altri due importanti vantaggi di questo sistema.

Il print-on-demand riguarda invece direttamente il settore dell’editoria: grazie a questo sistema infatti gli editori possono stampare volumi anche in tiratura limitata, eliminando la problematica relativa alle giacenze in magazzino dei libri.

L’utilizzo del print-on-demand è molto diffuso nel campo del self publishing (offerto anche da colossi come Amazon), attraverso cui sono gli stessi autori a far stampare il proprio libro, secondo le copie richieste dai lettori.