Come è nata la stampa e come è stata inventata la stampante

Com’è nata la stampa?

Qual è stato il ruolo della stampa nella storia, com’è nata e come si è evoluta? Fa parte della nostra quotidianità, per noi è un gesto estremamente comune quello di poter stampare un foglio ma in passato non è sempre stato così. Non si stampava nel quotidiano.

L’invenzione della stampante ha fortemente rivoluzionato la diffusione di documenti, diventando sempre più alla portata di tutti. Ecco perché oggi vogliamo raccontarti la storia della stampa, come è nata la stampante e di tante altre curiosità su questa pratica.

 

Storia delle prime stampanti in Cina

Nonostante si tratti di un dispositivo comune oggi, la sua invenzione non è così recente. Dobbiamo andare indietro nel tempo fino al VI secolo d.C. e spostarci verso Oriente.

Le prime testimonianze di una “stampante” arrivano infatti dalla famiglia dei Tang in Cina. Qui è stato ideato un processo che permettesse di imprimere sulla carta, alcuni simboli attraverso l’utilizzo di timbrini in legno. Il tempo ha fatto in modo che questo procedimento continuasse a girare, arrivando fino al giorno d’oggi con un crescendo di tecnologia.

Uno degli step verso la modernità arriva nel 1041 quando Bi Sheng crea i primi caratteri mobili in argilla, rivoluzionando in modo concreto il sistema che poi porterà alla stampa.

Come è nata la stampa a caratteri mobili

A chi è dovuta la nascita della stampa lo sappiamo tutti: Gutenberg è stato il personaggio che hai concettualizzato e realizzato il processo di stampa. Quello che molto spesso non viene considerata è l’esigenza che si celava dietro questa invenzione rivoluzionaria.

I primi caratteri mobili

Scrivere e copiare libri era un’operazione molto lunga, dispendiosa e portava spesso a errori (volontari o involontari) di copiatura che hanno condizionato la storia della nostra cultura.

Basti pensare al fatto che ogni persona che copiava aveva una scrittura diversa, annotava delle parti di testo che in realtà non erano originali ed ecco che nascono errori. Erano talmente frequenti che in epoca moderna è nata appositamente la filologia che ha lo scopo di rintracciare questi errori per scoprire quali erano le versioni originali dei testi copiati.

A causa della lunghezza e della complessità di questo processo i libri costavano molto e non potevano essere diffusi tra la popolazione, che quindi non poteva ad esempio leggere la Bibbia o i viaggi di Marco Polo. Questo chiaramente non faceva che aumentare la grande disparità sociale che era presente all’epoca portandola all’esasperazione.

Queste erano le motivazioni che spinsero Gutenberg a cercare un modo per automatizzare il processo di scrittura dei libri: evitare errori e rendere popolare la cultura. Il primo libro che fu stampato da Gutenberg è il più diffuso sulla Terra: la Bibbia. Questa Bibbia è ancora oggi disponibile ed è stata inserita nel 2001 dall’UNESCO nell’elenco della memoria del mondo.

Arriva la stampante rotativa: le prime stampanti

Gutenberg, che era di professione orefice, inventò la stampa a caratteri mobili. Le tessere delle lettere venivano disposte in un telaio per essere impresse con l’inchiostro sulla pagina.

Il funzionamento della stampa a caratteri mobili prevedeva l’utilizzo di inchiostri a base oleosa, matrici che imprimevano i segni su carta e una operazione di stampa tramite un unico passaggio. Tutto era molto veloce per l’epoca ma lento per gli standard odierni.

stampante rotativa

Bisogna attendere il 1843 per un’altra rivoluzione: quella di Richard March Hoe che inventa la stampante rotativa. Non subito messa in commercio e in funzione, ha avuto bisogno di qualche anno di perfezionamento per poter diventare utile alla società. Grazie alle bobina, un dettaglio tecnico fondamentale per questa evoluzione della stampante, le pagine hanno iniziato a essere più veloci nella produzione arrivando fino a 8.000 copie all’ora.

Così nasce la stampa contemporanea e i presupposti per una stampante comune. I giornali, che dovevano essere prodotti velocemente, proliferano. La stampa rotativa permettere alle testate di essere presenti ogni giorno nelle edicole. La velocità della stampa ha permesso agli inizi del ‘900 la diffusione del materiale pubblicitario come volantini e cartelloni.

Come è nata la stampante?

Dopo gli anni ‘50, grazie alla nascita dei computer e della tecnologia digitale, anche la stampa ha subito un'incredibile accelerazione. Nel 1971, con l’innovazione della Xerox Corporation, si presenta la prima stampante laser. Non pensare però a un dispositivo smart

Non era una stampante come quelle di oggi. Proprio come i PC, anche le stampanti erano enormi, ingombranti. Chiaramente nella storia della stampante questa è una prospettiva che condividiamo noi: per l’epoca era comunque il massimo dell’evoluzione tecnologica.

Per arrivare a una stampante da scrivania sono stati necessari ancora molti anni. È nel 1982 che Canon sviluppa e mette sul mercato la prima stampante da tavolo, un modello di dimensioni più compatte e sicuramente interessante tanto da essere acquistata in massa.

giornale stampato

Gli uffici e anche qualche privato acquistano questa stampante. La larga distribuzione però arriva solo negli anni ’90 quando i modelli laser vengono messi da parte per lasciare spazio alle stampanti a getto d’inchiostro, ad aghi o a sublimazione. Oggi le stampanti sono presenti in tutte le case e in tutti gli uffici, hanno tecnologie moderne sempre più avanzate.

Ultime evoluzione della storia della stampa

La storia della stampante non è ferma al modello laser. Ci sono importanti novità: troviamo ad esempio i modelli smart che si collegano alla rete wi-fi e che permettono di stampare con un comando da remoto che può avvenire anche da più dispositivi simultaneamente.

Un’altra invenzione interessante che ha rivoluzionato il settore è la stampante 3D: questo modello permette di stampare oggetti tridimensionali partendo da un’immagine digitale. Strato dopo strato gli elementi prendono forma diventando qualcosa da utilizzare.

Proprio come le prime stampanti, i modelli tridimensionali professionali sono costosi e infatti vengono utilizzati in ambito medico, professionale o comunque tecnico.

Però si sta aprendo un mercato di stampanti 3D a basso costo e anche un appassionato può acquistare un modello con discrete funzionalità per un uso domestico. Forse tra qualche anno ci stamperemo oggetti in casa proprio come oggi stampiamo foto o documenti.

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